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Anche quest’anno si è tenuta a Kahla la commemorazione in ricordo delle decine di migliaia di deportati da tutta Europa costretti a lavorare in condizioni estreme nel cantiere e nelle gallerie dove veniva assemblato il Messerschmitt 262, il velivolo destinato a ristabilire, a favore della Germania nazista, la superiorità aerea.
Ricordiamo con stima e affetto Balilla Bolognesi, Peppino Camelliti, Luigi Ferrini, Francesco Tesi e Giuliano Tofanelli, deportati a Kahla e testimoni nel nostro video-doc : “Kahla, la montagna infernale”.
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Era presente una delegazione italiana, composta da famigliari e rappresentanti di amministrazioni comunali.
Le nostre socie Pinuccia Curti, cittadina onoraria di Kahla che partecipa da tanti anni alle celebrazioni in ricordo del suocero Francesco Gervasoni e Maria Rossi, nipote di Angiolo Brezzi, hanno deposto fiori a nome della nostra associazione al Monumento che ricorda tutti i deportati.
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Francesco Gervasoni, operaio nato a Vignate (MB) nel 1904, padre di due figli, fu deportato dalla Pirelli Bicocca in seguito allo sciopero del 23 novembre 1944 con altri compagni. Morì a Kahla di sfinimento il 27 febbraio 1945.
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Maria Rossi, con i familiari, ha partecipato in ricordo dello zio Angiolo Brezzi, nato a Bibbiena il 2 maggio 1911, contadino, padre di cinque figlie, rastrellato a Talla (AR) il 5 agosto 1944 da truppe tedesche, deportato nel lager 7 di Kahla dove morì il 24 febbraio 1945.
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Maria Rossi con la cugina Fiorenza Cotoneschi presso la lapide di Angiolo Brezzi